Siamo alle battute finali della 60-esima edizione del Festival ed è, dopo i primi verdetti ed aver ascoltato tutte le canzoni, tempo di bilanci.
Sarebbe bello poter dire, come già accaduto in passato, che le cose migliori si sono sentite nella categoria giovani, ma non è questo il caso. del vincitore non si può neanche parlare: canzone scontata, vittoria anche; gli altri? Tutto vecchio e già sentito…Nino D’Angelo sembrava dieci anni avanti…bha!
Passiamo alle cose più interessanti…
tra i così detti Big sono emersi alcuni interpreti che hanno proposto performance sopra la media, anche se non ci voleva molto.
Arisa (Malamorenò): una conferma; nulla di nuovo rispetto allo scorso anno, ma piacevole anche la canzone di questa edizione.
Simone Cristicchi (Meno male): uno dei pochi con qualcosa da dire; la canzone ricordava un po’ Caparezza e lasciava trapelare la partecipazione di Frankie Hi NRG, presente tra gli autori (Di Gesù).
Irene Grandi (La cometa di Halley): il pezzo è scritto con Francesco Bianconi (Baustelle), già autore di Bruci la città (2007) e, probabilmente, cantato da loro sarebbe stato anche meglio…
Fabrizio Moro (Non è una canzone): piacevole…soprattutto la versione con Jarabe de Palo e DJ Jad…non parteciperà alla finale.
Irene Fornaciari feat Nomadi (Il mondo piange): probabilmente la canzone migliore del festival; l’altra con qualcosa da dire.
Noemi (Per tutta la vita): la canzone è decisamente gradevole e sarebbe anche stata molto interessante se non ricordasse spudoratamente La soluzione di Max De Angelis, con la quale condivide uno degli autori…peccato!
Il resto…potevano anche evitarcelo 🙂
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