Sembrava quasi un sogno che, dopo l’acquisto del noto motore di ricerca, Il gigante di Redmond continuasse a supportare anche i sistemi operativi diversi dal proprio…ed infatti, come tutti i sogni, è durato poco.
Secondo quanto riportato sul blog del CTO di Fast, Bjorn Olstad, infatti, la prossima release del noto motore di ricerca sarà l’ultima disponibile anche per Linux e Unix.
I successivi rilasci saranno dedicati solo ai sistemi operativi Windows. E…tutti quelli che hanno scelto Fast ESP proprio perché garantiva prestazione di classe enterprise anche su piattaforme Open Source? Non mi sembra una mossa particolarmente gradevole.
La speranza di chi, come il sottoscritto, si ritrova a combattere ogni giorno con FAST, è che quanto meno non venga soppresso anche il supporto per i prodotti già in esercizio.
FAST è un buon prodotto, con funzionalità superiori a quelle generalmete offerte dalla concorrenza (Google inclusa) ma con alcuni piccoli ma non trascurabili difetti.
Il sistema è composto da numerosi servizi, quasi tutti in grado di garantire l’alta disponibilità e, in alcuni casi, il bilanciamento di carico…tranne l’amministrazione che deve necessariamente girare su un server singolo. La licenza software ad esso collegata è generata tenendo conto del MAC address della scheda di rete e non è, quindi, riutilizzabile su altri server in caso di fault. A mio avviso un pesante difetto di progettazione. Mi rifiuto di credere che sia una scelta consapevole e ragionata.
Per poter dormire tranquilli abbiamo deciso di installare i servizi di amministrazione su un server virtuale in modo da poterlo ripristinare rapidamente in caso di fault del server fisico. La soluzione per il momento sembra funzionare ma …chissà per quanto ancora…
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